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Incontro 96

Page history last edited by Zoltar 13 years, 6 months ago

 

Introduction to Lean, di Gabriele Lana

 

Programma:
* (2 pomodori) "Introduction to Lean" a cura di Gabriele Lana, ovvero
c'è Lean, da dove nasce, perchè può essere rilevante per la produzione
del software, perchè usare i Kanban è una moda e cosa sono i Kanban?
* (2 pomodori) Discussione aperta sulla tematica presentata, sono
valide domande, obiezioni, richieste di esempi pratici, ecc...

Disclaimer: la presentazione sarà altamente opinionata e colorita :-)

Impressioni di Matteo

 



Gabriele lana su Lean & Kanban

La presentazione mi è piaciuta molto, perché riflette un entusiasmo e una sincerità che mi piacerebbe avere.  Gabriele non ci ha semplicemente fatto un riassunto di libri che ha letto; ci ha descritto quello che fa nella sua vita professionale.  Ha condiviso un pezzo del suo modello di business!  

Mi sono piaciuti:

  • Il grafico che illustra le relazioni fra il pensiero di Deming, e tutto il pensiero Lean successivo.  
  • Come ha spiegato la distinzione fra "spingere" il valore (PUSH) e "tirare" il valore (PULL).  Il push porta a ragionamenti scollegati dai desideri dei clienti, tipo aumentare la dimensione degli aerei (un falso valore per gli ingegneri) e aumentare il numero di passeggeri per "lotto" (un falso valore per i dirigenti), che conduce ad avere meno rotte e di conseguenza maggiori tempi d'attesa.  La soluzione?  Sale d'attesa più comode!!!  Se invece chiedessimo ai clienti che cosa vogliono (PULL) ci direbbero "Zero wait"!
  • Mi ha chiarito che le iterazioni di Scrum e XP sono lotti.  Questo concorda con il fatto che nel tempo la durata raccomandata da Scrum e XP è diminuita; diminuire la dimensione dei lotti migliora il flusso e quindi produce di più.
  • Come ha caratterizzato la modalità di lavoro che sta mandando in malora l'occidente, caratterizzata da un circolo vizioso:  Inefficienza percepita => ottimizzazioni locali => lotti => peggioramento del lead time => pianificazione => PUSH => inefficienza percepita ...
  • E il corrispondente circolo virtuoso del Lean, che fa sì che gli orientali comprano fabbriche in occidente che sono in perdita e le fanno diventare profittevoli.
  • In particolare il fatto che Gabriele propone ai suoi clienti di NON FARE PIANI mi è piaciuto moltissimo.  I piani sono uno spreco, nel senso che non aggiungono valore.  Si può non avere piani, ma essere ben organizzati.  Vorrei essere capace di fare così anch'io.


Poi Gabriele ha illustrato i sette tipi di spreco che si identificano nel lean manufacturing, e come Mary Poppendieck li ha tradotti nel mondo del software.  Sarebbe stato un elenco noioso, se non fosse che Gabriele li ha conditi con gli esempi coloriti per cui è famoso.

Riguardo il libro di Anderson su Kanban, Gabriele è scettico, perché descrive (secondo lui) un metodo che ottimizza localmente ma non tiene conto dell'intera catena del valore; passando sopra alla cosa più importante e più scomoda del Lean.

La presentazione mi ha "mosso" internamente, segno che ha mi ha fatto capire delle cose, mosso dei dubbi.  Possiamo veramente chiedere ai nostri clienti di lavorare senza piani, o con piani a brevissimo?  Possiamo veramente offrire ai clienti di fare le due settimane di lavoro, e poi dare la scelta se proseguire e pagarci, oppure noi ci teniamo il software e amici come prima?

 

Libri raccomandati:

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